“Ho chiesto questo confronto per sentire il parere delle parti sociali in merito al lavoro che è stato svolto in quindici mesi di Amministrazione comunale. Preso nota di tutti i suggerimenti costruttivi, ritengo che nel sociale abbiamo costruito una macchina da guerra, assumendo nuovo personale ed erogando nuovi servizi, vero obiettivo della Messina Social City. Fa male guardare la fotografia del trasporto scolastico che abbiamo ereditato, con i pulmini fermi da anni. Sono cose che fanno male, non solo alla città ma anche a chi si occupa di sociale. Abbiamo altresì gestito brillantemente Casa Di Vincenzo”. Così il Sindaco del comune di Messina a margine del confronto di stamani a Palazzo Zanca con le parti sociali, per discutere della relazione del I anno di attività amministrativa.
“Cosa faremo adesso? Il mio sogno è fare entrare anche la Città metropolitana nell’ambito del patrimonio della Messina Social City per l’assistenza agli istituti superiori. Queste – continua il Primo cittadino – sono le risposte concrete a situazioni che in passato nessuno mai ha avuto il coraggio di gestire. Noi crediamo nel sociale, non soltanto in termini assistenziali. Ecco perché con i miei video e i miei atteggiamenti ho voluto denunciare fenomeni che erano diventati prassi. Purtroppo, sappiamo bene che quando si va dritto alle questioni, prontamente si alza il velo dell’ipocrisia, con le reazioni di tutti coloro i quali pensano che il sociale sia solo il convegno da organizzare di tanto in tanto”.
“Lasciando stare i metodi per i quali ciascuno di noi risponde a livello personale, quello che conta sono i risultati. Se tiriamo le somme – sottolinea il Sindaco Peloritano – abbiamo incrementato i posti di lavoro, rendendoli anche stabili, cosa che altri non hanno fatto. Con onestà intellettuale, aldilà dei momenti storici in cui ci siamo contrapposti, apprendo oggi che a eccezione della UIL, tutte le sigle sindacali hanno riconosciuto i nostri meriti, attestando la bontà di un dato occupazionale in aumento. Per quanto concerne il segretario generale della UIL, Ivan Tripodi, ritengo che il suo atteggiamento è stato di uno squallore inopportuno. Quando si strumentalizzano tragedie per attaccare il Sindaco, significa che oltre all’ignoranza degli argomenti trattati c’è tanta cattiveria, incompatibile con qualsiasi ruolo sociale in rappresentanza di interessi collettivi. Tra l’altro, nella mia replica alla UIL sono stato costretto a leggere pag. 22 della Gazzetta Del Sud di domenica 20 ottobre, in cui si riporta il mio cordoglio alla famiglia del malcapitato operaio deceduto sul posto di lavoro, per il quale Tripodi ha chiesto un minuto di raccoglimento, in risposta al falso silenzio dell’Amministrazione comunale. Dispiace per i colleghi della UIL ma il riconoscimento è unanime circa la condivisione del lavoro che abbiamo fatto. Fermo restando che abbiamo capito chi rema contro, adesso dobbiamo impegnarci per il rilancio di Messina attraverso il Risanamento”.
“Non smetterò mai di reagire con toni accesi contro i lavoratori che non fanno il proprio dovere, elogiando invece gli onesti. Per me – conclude De Luca – questi sono ladri e lo continuerò a ribadire. Sono queste le cose che mi accendono. Preciso comunque che da qui in avanti, da parte mia non mancherà il confronto. Io vi trascinerò e vi costringerò al confronto perché non vi fornirò mai l’alibi di dire ‘non sapevo’. Poi non ci sono dubbi: c’è un’Amministrazione comunale che ascolta, valuta e alla fine è chiamata a decidere, come per il Salva Messina”.